Di che cosa si parla
Il 26 febbraio 2002 nella Sala del Cenacolo della Camera dei
Deputati a Roma sono stati presentati gli Atti del gruppo di lavoro
"Medicina Donna Salute" del Dipartimento Pari Opportunità.
Ha introdotto e coordinato l'incontro
Marina Piazza, Presidente della
Commissione Nazionale Pari Opportunità.
Ha presentato il progetto la coordinatrice
Elvira Reale, psicologa napoletana che dirige come primaria il
Centro Prevenzione Salute Mentale della ASL Napoli 1.
Dialogo
Barbara - ...e mi sono sentita
proprio male, ma male fisicamente, capisci?
Blanche - Potresti dirmi in sintesi
di che cosa si è parlato?
Barbara - Ma te lo sto dicendo!
Insomma: nel mondo della medicina è sempre un'impresa ardua trovare il
soggetto donna... Elvira Reale, una napoletana molto simpatica, ha
parlato chiaro: "La donna è sempre fuori tiro, fuori asse!". E il
gruppo di lavoro (che fa denunce e proposte molto documentate per
porre rimedio a questa situazione) è nato proprio con lei, a Napoli:
"Alla creatività di Napoli ci tengo!", ha detto Elvira.
Blanche - Ma questo gruppo di
lavoro...
Barbara - ...con tante donne, sì:
all'inizio praticamente si sono autoconvocate, poi si sono appoggiate
al Ministero...
Blanche - ... della Sanità?
Barbara - Nooooo! Figurati... Al
Ministero delle Pari Opportunità, prima con Laura Balbo, poi con Katia
Bellillo, adesso con la Prestigiacomo... speriamo bene! Comunque c'è
Marina Piazza...
Blanche - E chi sono le altre donne
del progetto?
Barbara - Sono psicologhe,
sociologhe, insegnano medicina all'università, c'è una cardiologa
(veramente lei - una bellissima donna - si presenta dicendo "Io sono
UN cardiologO"!), una gastroenterologa, una psichiatra... Tutte
orientate su una prospettiva di genere. Ce n'è una che insegna
Medicina del lavoro (un settore in cui le donne non esistono!)
all'università...
Blanche - Insomma, in sintesi, che
cosa vogliono?
Barbara - Vogliono che nel campo
della salute (studi, sperimentazioni, interventi) si prenda in
considerazione non soltanto la singola patologia ma anche il suo
diverso manifestarsi nei due sessi. E vogliono pure che per quanto
riguarda le donne non si prenda in considerazione soltanto la "salute
riproduttiva" intesa come "parto", ma la vita - tutta la vita,
capisci? - nella sua complessità (stress, ritmi di lavoro, nuove
patologie...). Tutto questo in un momento in cui ci sono pesanti tagli
alle prestazioni sanitarie!
Blanche - Mi sembra un bellissimo
progetto... ma tu, perché ti sei sentita male?
Barbara - Perché sai, i discorsi
astratti, generici, sono belli: l'"ottica di genere", il "soggetto
donna"... però solo quando si tocca il corpo - il tuo corpo - cominci
a capire meglio...
Blanche - Per esempio?
Barbara - Per esempio, senti
questa: le arterie delle donne sono più piccole di quelle degli
uomini, e i vasi sanguigni sono più fragili, questo è un dato di
fatto: beh, i cateteri e i "palloncini", sai, quelli per allargare le
arterie, sono tarati sulle arterie maschili!
Blanche - Ma no, dài, non dire
sciocchezze: sarebbe un'ecatombe!
Barbara - Leggi qua (sono le
Conclusioni del gruppo di lavoro): "...la pratica interventistica(by
pass e angioplastica coronarica) non testata sui vasi e le arterie
coronariche, più piccoli nelle donne, ha comportato tassi più elevati
di insuccesso terapeutico emaggiore rischio di morte." Come debbo
interpretare?
Blanche - Ma che ne so... forse in
passato... alcuni tipi di cateteri poco testati... e poi bisogna
vedere chi li applica... Ah, non dimentichiamo poi che nelle donne,
protette dagli ormoni, le cardiopatie si manifestano più tardi, quindi
si interviene su arterie più vecchie!
Barbara - Io penso invece che ci
sia, anche da parte delle stesse donne, minore attenzione per le
cardiopatie, anche se in questo campo proprio le donne stanno
guadagnando posti in classifica. Senti questa: i dolori dell'infarto
nelle donne sono "atipici" (eh già, quelli "tipici" sono quelli
dell'uomo), perciò si rischia di attribuirli a uno stato - come dire?
- di ansia, o di depressione, e quindi...
Blanche - ... si rischia di
intervenire troppo tardi!
Barbara - Proprio così! Ma c'è
dell'altro, riguarda i farmaci, questo ti dovrebbe interessare, tu
prendi tutte quelle medicine... Dunque, la farmacologa Adriana Ceci ci
ha detto che la sperimentazione sul farmaco deve prendere in
considerazione tanti fattori, che però sono molto diversi nell'uomo e
nella donna: ormoni, tessuto adiposo, stili di vita... nella donna la
sperimentazione è molto più complessa, quindi mi sa che...
Blanche - ... per risparmiare...
Barbara - Eh già, senza pensare
però che poi i maggiori danni si ripercuotono sull'embrione, sul feto,
e allora dove si va a finire? Comunque, negli Stati Uniti nel 1977 le
donne non erano proprio prese in considerazione, nel 1988 sono
cominciate ad apparire le statistiche differenziate per sesso, giù giù
fino alla Final Rule. Ci stiamo avvicinando (sempre negli Stati Uniti)
ad una parità di sperimentazione farmacologica: sui foglietti
illustrativi dei medicinali comincia ad apparire la differenza di
genere.
Blanche - Era ora!
Barbara - Sì, stacci attenta, tu:
lo sai che negli Stati Uniti si sapeva già da tempo che quella statina
per il colesterolo era tre (dico TRE!) volte più a rischio per le
donne? Quante cose da tenere sotto controllo...
Blanche - Sarebbe necessaria una
verifica sui farmaci già esistenti!
Barbara - E' proprio quello che
hanno detto! Sono donne agguerrite, sai? Speriamo che possano
continuare a lavorare...
Blanche - Si è parlato anche di
medicina del lavoro?
Barbara - Sì, ne ha parlato Irene
Figà Talamanca, che insegna Igiene industriale all'Università "La
Sapienza" qui a Roma. Anche in questo caso, come ben puoi immaginare,
tutti gli studi sono tarati sul "lavoratore medio", sai quella specie
di astrazione: maschio, bello, giovane, 1 metro e 70, 70 chili...
Blanche - Ho capito: quello
esaltato nei bassorilievi e nei dipinti dei regimi totalitari...
Barbara - ...che oggi trovi ancora
nei manifesti leghisti... proprio lui: nessuna corrispondenza con la
realtà! E i limiti di esposizione alle sostanze tossiche sono
costruiti solo su questi "uomini" che hanno una maggiore massa
muscolare, una maggiore superficie corporea...
Blanche - E lo stress?
Barbara - Lo stress... Le nuove
possibilità di lavoro, come per esempio il part time, o altre forme,
diciamo così, interstiziali, facilitano, questo è vero, l'occupazione
femminile, però, siccome i lavori di casa e l'assistenza ai vecchi e
ai bambini continuano a rimanere sulle spalle delle donne, sai qual è
il risultato? Che gli incidenti domestici aumentano...
Blanche - ... perché aumenta lo
stress..
Barbara - Si chiama "stress da
organizzazione dei tempi": ne sappiamo qualcosa, eh?
Blanche - Certo, ad una nuova
flessibilità del lavoro dovrebbe corrispondere una nuova flessibilità
dei servizi!
Barbara - Un altro dato che mi ha
colpito: per quanto riguarda l'"aiuto" maschile nelle faccende
domestiche, l'Italia è all'ultimo posto in Europa!
Blanche - Insomma, è stata una
ricerca molto ben documentata.
Barbara - Sì, e tutti i dati
dicevano la stessa cosa: finora nel campo della salute, tranne
rarissime eccezioni, tutti gli studi e le sperimentazioni sono stati
genderblind, ciechi nei nostri confronti.
Blanche - Per chi parla di burqa e
di invisibilità delle donne orientali, questo è un altro punto su cui
riflettere: ci sono tanti modi di essere invisibili.
Barbara - Guarda, ti ho portato il
fascicolo con tutti i dati, i grafici, la bibliografia... tutte quelle
cose astratte e disincarnate che ti piacciono tanto!
Blanche - Non dire così. Mentre
parlavi, ho pensato per tutto il tempo a un episodio che avevo
seppellito nella memoria. Nel 1985 - forse tu nemmeno lo sai - ho
avuto un infarto. Non è stato devastante, comunque... sono stata un
mese in ospedale.
Quando sono uscita, un giorno parlavo di questa mia disavventura con
una conoscente, incontrata per caso. E mi sono sentita dire,
testualmente: "Ma tu non puoi aver avuto un infarto: l'infarto, lo
hanno gli uomini!"