CENTRO PREVENZIONE SALUTE MENTALE DONNA

Responsabile: dr. Elvira Reale

 


CNR

 

PROGETTO FINALIZZATO MEDICINA PREVENTIVA PREVENZIONE MALATTIE MENTALI

 

QUADERNI DI DOCUMENTAZIONE

Redazione e organizzazione: Carlo Gerbaldo

13.


 

 

 

PROGETTO FINALIZZATO MEDICINA PREVENTIVA

Direttori:

Prof. Lorenzo Bonomo (1976-1978)

Prof. Riccardo Marano (1979-1982)

 

SOTTOPROGETTO PREVENZIONE MALATTIE MENTALI

Responsabili:

Prof. Raffaello MISITI (1976-1978)

Dott. CRISTIANO CASTELFRANCHI (1979-1982)

 


 

Viviamo una fase di profonda trasformazione delle istituzioni, della cultura e dell'utenza della psichiatria.

A che punto è la chiusura dei manicomi e la creazione dei nuovi servizi? Come avviene il reinserimento delle persone dimesse nel proprio ambiente, nel lavoro, negli affetti? Che ripercussioni hanno le trasformazioni della psichiatria nel confronti della medicina, dei sistema giudiziario e di quello assistenziale? Come valutare l'efficienza e l'efficacia dei nuovi servizi assumendo come parametro i bisogni delle persone? Questa collana di rapporti tecnici ha lo scopo di raccogliere in modo organico per una estesa divulgazione parte dei risultati del sottoprogetto finalizzato Prevenzione Malattie Mentali del C.N.R., che ha cercato di documentare la stato di questi problemi affrontando i nodi dell'assistenza psichiatrica, confrontando esperienze diverse e significative. Per trasferire i risultati dì questa ricerca, che ha coinvolto enti locali e operatori dei servizi, dobbiamo uscire fuori dai ristretti canali accademici e rivolgerci in modo accessibile ad un'opinione pubblica sempre più sensibile e agli operatori impegnati nella pratica di trasformazione.

 

In questo numero della collana:

Perchè diventata «folle» una donna? Forse per la menopausa, per la perdita della sua funzione materna, risponde la psichiatria ufficiale, o forse è una depressione puerperale. 0 forse ancora.....

La psichiatria ha sempre dato alla malattia mentale della donna risposte interpretative che fanno perno sulla sua capacità riproduttiva intesa come condizione naturale. E risposte terapeutiche che hanno come risultato concreto quello di ricondurre la donna alle specifiche funzioni che da sempre la società le attribuisce. E' questo il ruolo femminile. Dall'analisi del ruolo riparte una esperienza di intervento sulla malattia mentale della donna condotta nell'arco di tre anni nell'ambito dei servizi psichiatrici di Napoli. Il resoconto di un anno di lavoro è il materiale dei libro. Da questa ricerca/intervento emerge l'ipotesi di una nuova pratica e teoria per affrontare il disagio femminile

 

 


 

 

 

ELVIRA REALE - VITTORIA SARDELLI - ANNA CASTELLANO

 

 

"MALATTIA MENTALE E RUOLO DELLA DONNA, DALL'ESPERIENZA PRATICA AD UNA NUOVA TEORIA DEL DISAGIO FEMMINILE"

 

 

IL PENSIERO SCIENTIFICO EDITORE - ROMA - 1982

 

 

Questa ricerca-intervento illustra l'esperienza di un anno di lavoro di un Servizio di Salute Mentale territoriale di Napoli, a due anni dalla promulgazione della legge 180. La specificità dell'esperienza risiede nell'essere il Servizio rivolto alla sola utenza femminile e gestito interamente da tecnici-donne che si riconoscono in una visione del mondo femminista. Viene qui presentata tutta l'attività svolta dal Servizio, con l'intervento su 122 casi di cui 102 prime utenze. Viene poi descritta l'ipotesi e la metodologia dell'intervento con la valutazione dei suoi effetti. Tutto il lavoro nel suo complesso si configura come un nuovo approccio teorico e pratico al disagio psichico femminile il cui luogo di formazione è da rintracciarsi nella condizione di esistenza della donna, strutturata secondo gli schemi di soggezione propri del suo ruolo storico. Da questo punto di vista parte l'analisi della malattia mentale della donna e la decodifica delle crisi e dei sintomi psichiatrici. Essi vengono considerati - contrariamente a quanto affermato in psichiatria - non più come indici di una anormalità da superare "ad ogni costo", ma come espressioni della insostenibilità del tipo di vita. L'intervento del Servizio si struttura allora nella direzione di una modifica del contesto di vita - soggettivo e oggettivo - all'interno del quale si sono prodotti i sintomi e la sofferenza psichica.