Resp.: dr. E. Reale
LA PREVENZIONE IN ADOLESCENZA
Area familiare
Rischio
La funzione di supporto che gli adolescenti svolgono nei confronti delle figure adulte ed in particolare dei genitori costituisce il primo fattore di rischio per la patologia psichica.
Come supporto si intendono le diverse attività che gli adolescenti svolgono con la finalità di sostenere emotivamente, psicologicamente, a volte materialmente un genitore o la coppia genitoriale nella sua inter-relazione. La funzione di supporto è diretta più frequentemente verso la madre ed è svolta prevalentemente dalle figlie femmine, ma anche i maschi sono chiamati a svolgerla, anche se con caratteristiche diverse da quelle delle femmine.
Con questa funzione di supporto si realizza una tipica inversione dei ruoli: i figli sono chiamati a svolge un ruolo di protezione nei confronti di uno o di tutti e due i genitori. In questo ruolo invertito perdono risorse ed energie necessarie a sviluppare la propria identità e la propria autonomia.
La funzione di supporto alla madre, rispetto a quella nei confronti del padre o della coppia, è prevalente sia per gli adolescenti maschi che per le femmine: la figlia, ma anche il figlio funge da relazione più significativa per la madre. Le esigenze di supporto delle madri si spiegano con le condizioni di sovraccarico e di isolamento che più spesso le donne vivono nella famiglia e fuori.
La condizione di rischio per la figlia o il figlio è quindi da mettere in relazione con un basso indice di socialità, rapporti di confidenza e sostegno, e con un alto indice di sovraccarico lavorativo ( familiare e/o extrafamiliare) presenti nella condizione di vita della madre.
Protezione
Costituisce una protezione dal rischio, dare informazione e strumenti ai genitori, in particolare alla madre perché i figli non siano chiamati a svolgere quella funzione di supporto di cui si ha bisogno.
Orientamenti per la prevenzione in famiglia:
- equità nella distribuzione del lavoro familiare tra i membri (figli maschi e femmine, coppia padre-madre);
- autonomia di gestione nella cura di sé e delle cose e spazi personali;
-
riduzione di condizioni di isolamento di tutti i membri della
famiglia ed in particolare della madre.
Area scolastica
La scuola è un importante segnalatore del disagio
Nei ragazzi si riduce la frequenza ed il rendimento. Le ragazze cominciano invece a passare più tempo sui libri.
Ambedue i gruppi si sentono sovraccaricati e stanchi, poco valutati e insoddisfatti.
La scuola è un fattore di protezione naturale per gli adolescenti.
Se la scuola invece non funziona come fattore di protezione, se in essa prevalgono gli aspetti di svalutazione delle capacità dell'adolescente, se non incentiva la rete sociale ed amicale, in essa potranno verificarsi i primi, ma a volte anche gli ultimi, segni di un break-down come testimoniano le "morti da scuola".
La scuola ha in mano validi strumenti per bloccare un malessere che viene da altri luoghi e per invertire un percorso verso la patologia
Orientamenti alla prevenzione:
offrire ai ragazzi occasioni per stare insieme anche oltre l'orario e sviluppare la socialità, la comunicazione, le capacità personali e la progettualità.
offrire ai genitori, in collegamento con l'istituzione sanitaria, la partecipazione a laboratori di informazione e formazione sulla corretta individuazione e differenziazione dei propri bisogni/interessi da quelli dei figli.
Area relazioni amicali
Le amicizie si riducono , non si esce più con gli amici il sabato sera.
La riduzione amicale, il saltare un sabato, o una domenica, preferire di stare a casa, è un altro e più sottile campanello d'allarme.
I tempi fuori casa sono importanti, così come sono importanti le amiche e gli amici con cui confidarsi; avere dei segreti per difendere uno spazio di autonomia dalla intrusione degli adulti.
Le femmine più dei maschi riducono la loro sfera sociale, le relazioni divengono sporadiche; e spesso le femmine sostituiscono le amicizie con rapporti di coppia precoci.
Orientamenti per la prevenzione:
incentivazione del fattore di protezione rappresentato dalle relazioni amicali. E' importante dare un messaggio positivo sul fatto che conoscere nuove persone è un valore e una risorsa, così come è un valore ed una risorsa non essere diffidenti;
presenza dei genitori nella vita dei figli senza ostacolare i percorsi di distanziamento dalla famiglia;
organizzazione a scuola di gruppi di studio e socializzazione su specifici temi sia nell'orario curriculare che extra.
Area interessi personali
Gli interessi personali costituiscono un'area sottratta al dovere; nei gruppi patologici essa non ha più questo carattere: crea infatti stanchezza, doverosità, senso di inutilità. Ciò vuol dire spesso che gli adulti hanno invaso con e loro pretese ed aspettative anche questo campo che è per definizione di libertà.
Questa area configura lo spazio della libera espressione del sé.
A questo spazio l'adulto deve imparare a dare attenzione (sia in famiglia che a scuola) per conoscere e sostenere le potenzialità dell'adolescente in tutti i campi sia affettivi che cognitivi e relazionali.
Orientamento generale alla prevenzione:
gli adulti ( genitori, insegnanti) devono astenersi dall'avanzare richieste in questo campo, considerandolo un settore di libera estrinsecazione dell'adolescente, palestra ed esercitazione per l'affermazione di un modo di essere personale;
gli adulti devono osservare però a distanza, ascoltando e fornendo, se possibile, strumenti e risorse.
Area progettualità
Cosa farò da grande?
In quest'area il rischio è riferito sia alla caduta della progettualità: "non ho più desideri e voglia di fare progetti"; sia alla paura del fallimento o dell'incapacità a svolgere e portare fino in fondo i progetti scelti.
Una buona progettualità, innestata sulle capacità e sui desideri degli adolescenti, sufficientemente lontana dai desideri e aspirazioni dei genitori, è un potente fattore di protezione e favorisce il futuro ingresso dell'adolescente nella vita adulta.
Fattore di rischio è l'insoddisfazione dei genitori nella realizzazione personale: più numerosi sono i desideri non realizzati, e più vi è il rischio che essi interferiscano con la progettualità dei figli, ostacolandola nelle sue caratteristiche di libertà e autonomia.
Orientamenti alla prevenzione:
formazione dei genitori al riconoscimento delle proprie aspettative e addestramento al loro contenimento;
nella scuola attività di promozione della progettualità personale svincolata dalle aspettative genitoriali: formazione di laboratori progettuali con gli adolescenti.
La percezione di sé ed il giudizio degli altri
La svalutazione di sè colpisce i ragazzi e le ragazze con una patologia psichica in modo significativo rispetto ai gruppi di adolescenti senza patologia.
Nelle ragazze la percezione di sè e più negativa del giudizio espresso nei loro confronti dai familiari; e viceversa succede nei maschi.
Fattore di sviluppo di una percezione negativa di sé è l'induzione da parte degli adulti di un sentimento di non affidamento su di sé. Questo atteggiamento degli adulti tende a promuovere negli adolescenti un comportamento di dipendenza delle proprie scelte dagli altri.
La svalutazione colpisce ragazzi e ragazze: i giudizi svalutativi nei maschi si riferiscono a comportamenti, ovvero "non sai fare questo o quello...."; nelle femmine a modi di essere, ovvero "non sai essere in questo o quel modo".
Per questo i giudizi svalutativi nelle femmine creano maggiori livelli di insicurezza e di non padronanza di sè, rispetto ai maschi.
Orientamento alla prevenzione:
ridurre l'uso dei giudizi svalutativi sui modi di essere dell'adolescente, nella pratica educativa sia familiare che scolastica;
aiutare l'adolescente a focalizzare una immagine di sè, più vicina alle sue potenzialità;
promuovere per adolescenti con problemi di insicurezza la partecipazione a gruppi di auto-stima, in cui rafforzare la fiducia nelle proprie capacità di scelta, nei propri stili comportamentali e nelle proprie modalità espressive.
I disturbi psicofisici
Tra i disturbi psicofisici segnaliamo la stanchezza, che è un primo segnale di malessere valido per tutti GLI ADOLESCENTI sia maschi che femmine .
La stanchezza è rappresentata come rinuncia a fare le cose, soprattutto le cose meno collegate con il dovere e più collegate con il piacere: vedere gli amici, uscire, praticare hobbies, ecc.
Negli adolescenti la stanchezza e altri eventuali disturbi psichici, come l'ansia e la depressione, sono considerati scollegati dalle vicende quotidiane.
Lo scollegamento dei disturbi dalle vicende della vita quotidiana è un chiaro fattore di rischio che va combattuto con un'adeguata azione informativa da parte dei servizi sanitari specializzati nei problemi dell'adolescenza.
Orientamento alla prevenzione:
non dare interpretazioni esclusivamente e prevalentemente di tipo biologistico alla stanchezza; valutare anche altri tipi di problemi;
per altri disturbi, come ad esempio il pianto immotivato nelle femmine, non considerare sufficienti le spiegazioni relative alla fase di sviluppo puberale;
collegare i disturbi psico-fisici con le vicende quotidiane e con le relazioni sia familiari che extra-familiari.