CENTRO PREVENZIONE SALUTE MENTALE DONNA

 

 Piano di lavoro

 

lettera del Ministro

26.11.1999

 

Resoconti riunioni: 9.11.1999  25.1.2000  29.2.2000

 7.6.2000

 

lettera del Ministro

7.12.2000

 

Proposta Commissione

Decreto Ministro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

PROGETTO

2001: obiettivo salute a misura di donna

“Parità nel trattamento della salute della donna

e attenzione alla differenza di genere ”

 

PIANO DI LAVORO

Discusso  nella  riunione del 14.9.99 presso il Ministero per le Pari Opportunità

 

 

I° Fase

 

Ø      Condivisione degli obiettivi del progetto presentato dalla dott.ssa Elvira Reale della ASL Napoli 1 ( in allegato) e costituzione  presso il Ministero per le Pari Opportunità del relativo gruppo di lavoro.  La formazione del gruppo ha previsto la partecipazione di donne, con esperienza di ricerca in campo sanitario, che abbiano posto in risalto la presenza del pregiudizio di genere e della disparità di attenzione e trattamento nei confronti dei problemi di salute di donne ed uomini.

Ø       Individuazione dell’Ufficio di Segreteria del Ministro per le Pari Opportunità come istanza e sede di collegamento del gruppo di lavoro, con indicazione del funzionario di riferimento nella persona della dott.ssa Adele Morone, Segretario particolare del Ministro.

Ø      Definizione dei collegamenti nazionali del gruppo con  il Ministero della Sanità, e il Ministero della Ricerca Scientifica e dell’Università  con richiesta di designazione di due funzionari referenti.

Ø      Definizione di collegamenti sovranazionali (Comunità Europea, OMS).

 

II °  Fase

 

Ø      Integrazione del gruppo mediante la comunicazione e la condivisione delle esperienze di lavoro e di ricerca delle singole partecipanti.

Ø      Individuazione e  promozione di esperienze significative in campi della medicina diversi da quelli rappresentati dal gruppo di lavoro.

 

III°  Fase

Ø      Raccolta coordinata ed organica delle esperienze del gruppo.

Ø      Definizione dei criteri per nuove prospettive di ricerca e di intervento in campo sanitario secondo due linee  operative.

  1. individuare le principali ed attuali difficoltà  del campo della ricerca relativamente a:

-  disattenzione verso la raccolta e l’individuazione del dato femminile (dati non disaggregati per sesso in ogni indicatore di patologia, fattori di rischio, mappe epidemiologiche, interventi e risposte dei servizi, ecc.);

-                     attenzione esclusiva alla eziologia ormonale (endogena) nelle patologie ad alto impatto tra le donne, sottovalutazione delle eziologie esogene:

esclusione delle donne da specifici campi di ricerca definiti “ a prevalenza maschile”;

-          allestimento di campi e metodologie di ricerca differenziati in rapporto alla presenza di evidenti pregiudizi di genere.

  1.  Delineare nella ricerca sanitaria le procedure ed i metodi in grado di  rappresentare il punto di vista di genere  in:

-  l’allestimento unitario del campo di ricerca  per lo studio e l’osservazione  delle medesime patologie e ristrutturazione degli attuali strumenti di indagine (parziali e/o funzionali esclusivamente all’analisi della condizione di vita e di salute maschile);

-  l’osservazione del fenomeno secondo modalità di lettura del dato maschile e femminile che siano corrispondenti ed integrate;

-  la raccolta ed il trattamento dei dati, disaggregati per sesso, sia nella ricerca che nella clinica;

-  l’analisi e l’individuazione  dei pregiudizi di genere nello studio sui principali fattori di rischio che intervengono nell’eziologia delle diverse patologie;

-  la  sperimentazione (a confronto su i due sessi) di tecniche diagnostiche e terapeutiche;

-  la sperimentazione (a confronto  su i due  sessi) dei farmaci rispetto ad efficacia ed a reazione avverse.

 

IV° Fase

Organizzare la rete di diffusione e disseminazione   delle esperienze  del gruppo, curare la fruibilità  di quanto prodotto dal gruppo di lavoro.


TEMPI  PREVISTI: 18 mesi

O-6 mesi: I° e II  Fase

 

7-12 mesi: III°  Fase

 

13-18 mesi: IV°  Fase

 

Prodotti previsti nelle varie fasi del progetto

  Fase 

-         Individuazione delle partecipanti al gruppo di lavoro.

- Procedura di riconoscimento del gruppo (secondo modalità scelta dal Ministro per le Pari Opportunità).

II°  Fase

- Calendario degli incontri e organizzazione del lavoro di gruppo. 

- Riunioni seminariali  presso il Ministero (almeno tre); scambi via telematica di materiale sulle rispettive esperienze.

- Conferenza stampa di presentazione del gruppo: ragioni della sua costituzione e finalità (dicembre 99- gennaio 2000).

III°  Fase

- Incontri seminariali (preferibilmente mensili) e scambi telematici di materiale.

- Scambi di esperienze con partecipazione a net-work internazionali (OMS, Comunità Europea) e collegamenti telematici.

-         Raccolta delle esperienze in un REPORT.

-         Progettazione di:

ª       LINEE-GUIDA

ª       INDICATORI DI QUALITA’

ª       PROTOCOLLI DIAGNOSTICI E TERAPEUTICI

IV°  Fase

- Individuazione  di una rete di diffusione nazionale e regionale.

- Indicazioni al Ministero per lo sviluppo e la prosecuzione del lavoro

 

 

 

Sintesi dell’incontro del 9.11.1999

 

          Ecco la  sintesi del campo in cui ci muoviamo. In questo campo è importante contare non solo sui dati ufficialmente individuati ma anche sulle osservazioni cliniche e sulle esperienze dirette di ciascuna di noi, che possono definire ipotesi per lo sviluppo di un lavoro futuro. Le osservazioni cliniche d’altra parte se sono di numero rilevante, hanno comunque una loro solidità scientifica riconosciuta.

Campi differenziati di specifiche patologie

(determinanti prevalenti di tipo psico-biologico)

Malattie mentali:

a.       depressione

b.      schizofrenia

(Boidi, Reale, Romito)

Malattie cardiovascolari

(Modena)

Patologia Tumorale

(Ballard, Minucci Corradi,)

Malattie gastroenteriche

(Pallotta)

Patologia dell’utero

(Minucci)

FARMACOLOGIA (Ceci, problemi generali  e  specifici  in collab. con i settori menzionati sopra)

EPIDEMIOLOGIA (Ballard, problemi generalispecifici in collab. con i settori menzionati sopra)

 

 

 

Patologie a chiara connessione con  l’ambiente di vita e di lavoro

(determinanti prevalenti di tipo psico-sociale)

Patologie da lavoro

(Figà Talamanca, Vinay)

Patologie da stress

(Reale)

 

Nella riunione del 9 novembre  abbiamo individuato il punto di vista attuale presente nella medicina con le sue negazioni, sottovalutazioni e sopravvalutazioni rispetto al genere.

Sempre nella riunione del 9 novembre abbiamo messo a punto una griglia di lavoro da sviluppare  nei prossimi  mesi  sullo “ stato dell’arte” della ricerca e della clinica rispetto al genere.

Sul piano della metodologia ciascuna di noi può lavorare in connessione con altre del gruppo, già in qualche modo lo schema prevede le interconnessioni “naturali”. Inoltre alcune si stanno attrezzando per contattare gruppi di ricerca o singole ricercatrici su specifici temi per allargare e confrontare i propri dati.

I gruppi e le singole persone contattate da ciascuna di noi, non partecipano alle riunioni del gruppo, ma i loro contributi  saranno evidenziati e indicati nel REPORT Finale del Ministero, non solo come Fonti ma anche come apporto di collaborazione esterno, ed inoltre saranno invitati (e) a partecipare agli sviluppi del progetto  (Commissioni, Reti, Woman study, Comitati tecnici, ecc. ecc., insomma quelli che saranno e che riusciremo a costruire).

-    Sono stati individuati i  punti di vista  da utilizzare come indicatori per osservare e visionare i prodotti della ricerca sanitaria :

1.             La mancata attenzione alla differenza sessuale , nella complessiva valutazione del bios femminile ( non limitato alla sola sfera riproduttiva).

2.             La disparità di trattamento nell’osservazione delle procedure diagnostiche e trattamentali delle patologie nonché nella loro definizione eziologica - sottovalutazione o negazione dei fattori che compaiono nell’analisi delle patologie maschili, o viceversa, sopravvalutazione.

E aggiungerei un terzo criterio o chiave di lettura:

3.             la osservazione di pratiche alternative che stanno venendo fuori in alcuni campi della medicina collegati alla osservazione della differenza di genere.  

-                     Obiettivi condivisi dal gruppo

1                    Interconnettere le varie ricerche di settore, interconnettere le ricerche psico biologiche con quelle psico-sociali, interconnettere le ricerche sociologiche con quelle sanitarie, valutare: bias e contraddizioni del campo di ricerca , ipotesi eziologiche in un campo che contrastano  con altre in altri campi, trattamenti efficaci in uno che aggravano le condizioni di rischio in un altro, ecc.)

2                    Ridisegnare un campo di ricerca: a. centrato sulle donne viste in modo olistico (non solo riproduzione) ed integrato nei vari aspetti (psico-fisico e sociale)

b. modificato rispetto alla attuale gerarchia di valori ( diagnostici, trattamentali, epidemiologici, ecc.), con una serie di sub-obiettivi:

-                     maggiore corrispondenza e pregnanza della diagnosi rispetto agli stati di malessere reali delle donne (con definizione di più appropriate  linee guida,)

-                     maggiore efficacia dei trattamenti ( con definizione di più appropriate  linee guida)

-                     riequilibrio nell’indagine dei fattori di rischio tra componenti (psico)-biologiche (ciclo ormonale e stati affettivi) e (psico)-sociali ( lavoro e relazioni di oppressione)

3.         Puntare alla prevenzione cogliendo meglio i rapporti tra malattia e specifiche condizioni di rischio della vita della donna.

4.                     Valutare ( se presenti) le attuali linee guida e apportare modifiche /integrazioni, oppure delineare nuove  linee guida per la diagnosi, il trattamento la prevenzione.

 

Ed ora ecco la griglia di rilevazione dei dei dati proposta alla riunione:

 

Stato dell’arte nella ricerca di settore: ambiti di osservazione

Epidemiologia di settore,

Confronto M/F

Studi sui fattori di rischio

Confronto M/F

Tipologie e strumenti diagnostici : efficacia

Confronto M/F

Tipologie del Trattamento: loro efficacia

Confronto M/F

Nuovi studi di genere: ammissibilità/ inammissibilità

 

Stato dell’arte nella ricerca sanitaria in generale: ambiti di osservazione

Farmacologia

Modelli di sperimentazione, tipologia di studi di efficacia, ecc.

Confronto M//F

Specifici problemi del trattamento farmacologico della sua efficacia, dei suoi effetti collaterali nel confronto M/F, in collaborazione con le esperte di settore.

Statistica sanitaria

Modelli di raccolta dati, tipologie di raccolta dati sanitari, Centri di raccolta dati .

Osservazione del livello di presenza del criterio della differenza di genere: (mai, qualche volta, spesso, sempre?)

Epidemiologia sanitaria

Osservazione su un campione di ricerche nazionali degli ultimi anni ( da 1 anno a 5 anni) per individuare i criteri di scelta dei campi di studio e delle metodologie di rilevazione della morbilità della popolazione. ( in collaborazione con le esperte di settore)

 

Stato dell’arte nella ricerca delle patologie collegate con l’ambiente e le condizioni di vita

Patologie professionali

Quanto e come le donne sono rappresentate nelle ricerche sui collegamenti tra stato di salute e tipologia del lavoro.

1.      il lavoro di cura è stato mai analizzato?

2.      L’indagine sui carichi di lavoro tiene conto delle differenze tra uomo e donna?

3.      E quanto altro ha già messo in luce Irene nel suo abstract

Patologie da stress

Quanto e come le donne sono inserite in questo campo; in particolare evidenziare la differenza di modelli esplicativi dello stress maschile (lavoro) e di quello femminile (emotività e fasi del ciclo). In questo campo sono stati realizzati nella ricerca Reale con il CNR i collegamenti tra stress, depressione, ipertensione e carcinoma mammario.

Patologie da violenza

Quanto e come si tiene conto nella ricerca sanitaria delle evidenze presenti nella ricerca sociologica in campo nazionale ed internazionale sul collegamento tra violenza sessuale ed incidenza  di una serie di patologie tra le donne (depressione,

 ipertensione,  ecc.)

 

 

 

 

 

SINTESI INCONTRO 25.1.2000

 

Alla riunione erano presenti: E. Reale, G. Boidi, I. Figà Talamanca, L. Corradi, T. Ballard, P. Vinay.

Ha partecipato inoltre la rappresentante del Dipartimento Programmazione del Ministero della Sanità, dott. ssa Marina Cerbo.

Nella prima parte della riunione si sono discussi due argomenti:

1.     Lo sviluppo delle attività del gruppo in rapporto alle Istituzioni ed in particolare in rapporto al Ministero Pari Opportunità e a quello della Sanità;

2.     Le procedure e la metodologia da utilizzare nel prosieguo del lavoro interno.

 

1.Sul primo punto si è data l’informazione che per un periodo la segreteria del Ministro Balbo, presso cui il gruppo è appoggiato (dott.ssa Adele Morone) rimarrà vacante, creando problemi contingenti di organizzazione e comunicazione con il Ministro. Per altro la stessa Adele Morone ha chiesto di rimanere in contatto e di partecipare anche dall’esterno al gruppo per interesse professionale (in quanto psicologa e interessata alla tematica).

Si è inoltre ricordato che il Ministro Balbo, dato per altro già conosciuto, ha appoggiato la nascita del gruppo, rammaricandosi però di non poter dare lo spazio necessario, per le numerose incombenze e scarse risorse aggravate   dalla vacanza della sua segreteria personale.

L’incontro programmato con la rappresentante del Dipartimento della Programmazione del Ministero della Sanità è avvenuto quindi in un momento strategico in cui si è anche profilata la necessità e l’urgenza di un ampliamento della base istituzionale del gruppo.

E’ stata così sottolineata, nella prima parte della mattina, l’importanza dell’incontro  per uno sbocco pratico dell’attività del gruppo.

Si è ampiamente discusso  delle proposte da fare alla rappresentante del Ministero; si è  data lettura del Piano Sanitario Nazionale 1998-2000 ed in particolare della sua presentazione effettuata a Napoli l’8 ottobre 1999, nell’incontro del Ministro Bindi con le donne; si sono così individuati i seguenti obiettivi del piano collegabili con gli obiettivi della nostro lavoro:

1.diminuire le disuguaglianze nei confronti della salute,

2.favorire comportamenti e stili di vita per la salute,

3.contrastare le patologie più importanti

4.rilanciare la ricerca.

Si sono poi individuate le seguenti proposte di collaborazione:

a. Collaborazione da parte del Ministero  nel fornire le informazioni ed i dati provenienti dai servizi e dalle regioni sui processi di malattia che interessano le attività del gruppo,

b.Partecipazione del gruppo alla preparazione delle linee guida con una attività di integrazione delle stesse sui problemi della differenza di genere;

c. Organizzazione di un ufficio per la salute prendendo a modello quello esistente presso il Governo Centrale in America sin dal 1991 vale a dire: “ The Office on Women Health of Department of Health and Human Services”.

2.     Per il secondo punto si sono confrontate due posizioni del gruppo:

a.      il partire nel lavoro dalla rappresentazione delle attività per la promozione della  salute e per la prevenzione, centrando l’attenzione sulle fasce ed i bisogni della popolazione femminile viste anche in sottogruppi differenziati per età etnia, classe;

b.     il continuare il tipo di lavoro focalizzando l’attenzione sulle carenze e le incongruenze della medicina sia dal punto di vista clinico (diagnosi, trattamento, riabilitazione) sia dal punto di vista della ricerca (epidemiologia, fattori di rischio ed eziologia)  con l’obiettivo finale di  miglioramento delle prospettive e delle prassi di prevenzione per le donne.

Il dibattito è stato approfondito e si è concluso con il ritenere che il lavoro proposto dal gruppo è una specifica angolazione di un lavoro più complessivo; questa specifica angolazione è così riassunta: partire dalla medicina per misurarne i pregiudizi, gli errori, le contraddizioni a danno delle donne  e per individuare e segnalare procedure diverse (differenziate o paritarie a secondo delle varie evenienze) per la diagnosi, il trattamento, ma anche per la prevenzione.

Questa settorialità ha avuto il vantaggio di farci costituire come gruppo nuovo, in quanto su tutti gli altri temi esistono già gruppi di lavoro: sia presso il Ministero della Sanità che presso la Commissione Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio. La forza del gruppo è stata quella di riunire professioniste che dall’interno della medicina  hanno messo in evidenza fatti di disparità che influiscono sulla salute e che le donne non conoscono e che neanche la maggioranza degli operatori sanitari conosce. E ancora la forza e la novità del gruppo è fare interagire queste competenze non sommandole in modo settoriale ma potenziando  lo sguardo complessivo che si rivolge alla pratica ed alla teoria medica.

Irene ha considerato questo un intervento prettamente “culturale” e così si è alla fine definito, tenendo davanti lo specchietto delle funzioni svolte  dal OWH (Office on Women Health), che il gruppo avrebbe potuto svolgere una sola funzione di quell’insieme di funzioni  a carico di  un ipotetico Ufficio per la salute da proporre  al Ministero della Sanità:

“Cultural Competence: OWH promotes comprehensive and culturally appropriate prevention, diagnostic and treatment services for women at the lifespan, as well as rhe integration of culturally sensitive practices in medical education amd research.”

   Seconda parte della riunione: incontro con la dott.ssa Cerbo

La dottoressa Cerbo ha sottolineato dei contenuti del Report questi tre aspetti: l’interesse, l’innovatività e la capacità comunicativa.

Dopo di che ha dichiarato la sua disponibilità a collaborare assumendosi già una serie di compiti per portare avanti il discorso ed in particolare:

1.     La fattibilità della nostra collaborazione al Programma Nazionale di elaborazione dei Linee guida;

2.     Ha proposto di utilizzare canali di diffusione dell’informazione nel nostro lavoro  selezionando le evidenze già da ora esportabili in programmi di formazione, giornali, internet (sito del Ministero molto seguito, ecc.)

3.     Sui farmaci assumerà informazioni sulle procedure di registrazione e criteri per l’ammissione al servizio sanitario e sulle regole delle sperimentazioni, accoglie l’idea di uno specifico incontro trasversale alle varie specialità prese in esame dal gruppo.

4.     Mette a disposizione i flussi informativi da visionare per capire la differenza di genere nei dati e nelle statistiche che arrivano e partono dal Ministero ( prossimo incontro presso il Ministero della Sanità),

5.     Propone di valutare la possibilità di promuovere nell’Istituto Superiore di Sanità   ricerche che sviluppino tematiche messe in evidenza dal gruppo di lavoro.

6.     La proposta dell’Ufficio, con la collocazione del nostro contributo nella funzione “Cultural Competence” è stata giudicata interessante, e forse inseribile nel piano di trasformazione del Ministero che andrà accorpato con Affari Sociali e Lavoro; si è comunque proposto un approfondimento di questo progetto che investe il tema molto più ampio degli obiettivi del nostro lavoro del riassetto organizzativo del Ministero.

 

Sintesi dell’incontro 29.2.2000

Ministero Sanità, Dipartimento Programmazione

 

L’incontro del gruppo di lavoro del Ministero Pari Opportunità (2001: obiettivo salute a misura di donna) svoltosi presso il Ministero della Sanità con funzionari del Dipartimento Programmazione e coordinato dalla dott.ssa  Marina Cerbo,  ha messo a fuoco la tipologia dei dati statistici in possesso del Ministero, le loro fonti e le modalità di raccolta esistenti.

 

I° revisione: dati esistenti e disponibili

La raccolta dati più corposa e sistematizzata è  costituita  dalla Scheda di Dimissione Ospedaliera (SDO).

-          Si è analizzata la Scheda del 1997 pubblicata nel giugno 1999.

I dati delle schede di dimissione (SDO)  riguardano   tipo e numero di diagnosi tratte dal DRG (Diagnosis Related Group)  e le giornate di degenza e si riferiscono ai seguenti campi:

-         ricoveri per acuti – regime ordinario

-         ricoveri per acuti regime day hospital

-         ricoveri di riabilitazione – regime ordinario

-         ricoveri di lungodegenza.

Le diagnosi  tratte dalla versione del DRG 10, sono raggruppate in 25 macrogruppi:

-         MDC1 malattie e disturbi del sistema nervoso;

-         MDC2 Malattie e disturbi dell’occhio

-         MDC3 Malattie e disturbi dell’orecchio, del naso della bocca e della gola

-         MDC4 Malattie e disturbi dell’apparato respiratorio

-         MDC5 Malattie e disturbi dell’apparato cardiocircolatorio

-         MDC6 Malattie  e disturbi dell’apparato digerente

-         MDC7 Malattie e disturbi epatobiliari e del Pancreas

-         MDC8 Malattie e disturbi del sistema Muscolo scheletrico

-         MDC9 Malattie e disturbi della pelle, del tessuto sotto-cutaneo e della mammella

-         MDC10 Malattie e disturbi endocrini, nutrizionali e matabolici

-         MDC11 Malattie e disturbi del rene e delle vie urinarie

-         MDC12 Malattie e disturbi dell’apparato riproduttivo maschile

-         MDC13 Malattie e disturbi dell’apparato riproduttivo femminile

-         MDC14 Gravidanza , parto e puerperio

-         MDC15 malattie e disturbi del periodo neonatale

-         MDC16 Malattie e disturbi del sangue, degli organi omopoietici e del sistema immunitario

-         MDC17 Malattie e disturbi mieloproliferativi e neoplasie scarsamente differenziate

-         MDC18 Malattie infettive e parassitarie

-         MDC19 Malattie e disturbi mentali

-         MDC20 Abuso di alcool/droghe e disturbi mentali organici indotti

-         MDC21 Traumatismi avvelenamenti ed effetti tossici da farmaci

-         MDC22 Ustioni

-         MDC23 Fattori che influenzano lo stato di salute ed il ricorso ai servizi sanitari

-         MDC24  Traumatismi multipli rilevanti

-         MDC25 Infezioni da HIV.

Questi raggruppamenti  contengono ciascuno i singoli DRG di propria competenza.

La rilevazione inoltre individua :

-         i primi 30 DRG per numerosità delle dimissioni;

-         i primi 100 interventi chirurgici “principali” in ordine di frequenza;

-         i primi 100 diagnosi  “principali” in ordine di frequenza

 

 I dati sono riportati sia in riferimento al  livello nazionale complessivo  che  al livello periferico regionale.

 

I dati così raggruppati e raccolti contengono rispetto a ciascun DRG: il numero di casi, la percentuale di casi sul totale, le giornate di degenza e la degenza media. Mancano dati disaggregati per sesso, che possono però essere ricavati dall’attuale banca dati.

 

-         Si è analizzata una seconda fonte informativa: il Compendio del Servizio Sanitario Nazionale anno 1997.

Vengono riportati in sintesi i dati delle schede di dimissioni ospedaliera.

In questo compendio i dati dei macro-gruppi diagnostici sono suddivisi prima per fasce  di età e poi per sesso senza interazione tra le due variabili.

Il dato disaggregato per sesso fornisce alcune indicazioni sulla prevalenza delle donne nei seguenti domini:

-         Malattie della ghiandole endocrine, della nutrizione e del metabolismo

-         Malattie del sangue

-         Malattie del sistema nervoso e degli organi di senso ( ma non disturbi psichici  che sono riportati a prevalenza maschile)

-         Malattie dell’apparato genitourinario

-         Malattie del sistema circolatorio solo per l’ipertensione

-         Malattie del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo

 

I dati disaggregati per sesso sono rappresentati anche nelle infezioni di HIV negli adulti e nei bambini

 

I dati disaggregati per sesso  provenienti da studi ISTAT e OMS sono:

1. le malattie croniche per sesso e per età (indagine multiscopo sulle famiglie- ISTAT-1996

2. le speranze di vita suddivise per sesso (OMS)

 

Confrontando i dati delle schede di dimissione e l’indagine ISTAT si possono valutare alcune differenze: le donne sono prevalenti in più campi di malattia alcuni coincidenti ed in altri divergenti dall’analisi SDO, come  per il campo  dei disturbi psichici (che nello SDO compare a prevalenza maschile).

 

     

II° revisione: dati   territoriali

 I dati dell’assistenza territoriale specialistica raccolti dalle ASL nel modello STS.21 indicano solo il numero di prestazioni aggregate per la denominazione dello specialismo (25 specialismi).

Mancano sistemi centralizzati cui far affluire da ogni servizio sanitario che svolge funzioni di assistenza sanitaria ( diagnosi e trattamento) i dati delle cartelle cliniche relativamente a numero/anno di primi assistiti, sesso, età e se possibile anche altre informazioni ( stato civile, numero di figli, professione), diagnosi e tipo di trattamento.

 

III° revisione: dati   eventualmente da reperire attraverso CUP

Si è discusso della possibilità di ottenere dati dai CUP (centro di prenotazione unica) attualmente funzionanti, per reperire allo stato  informazioni aggiuntive   su: numero di persone suddivise per /età/sesso/ prestazione richiesta.

 

IV° revisione: Altri dati organizzati in modelli prestabiliti

Dati che riguardano il personale sanitario: possono essere disaggregati per sesso.

I Dati delle singole ASL che contengono riferimenti a numero prestazioni o utenti, non disaggregati  per sesso, riguardano: 

-         l ‘assistenza farmaceutica convenzionata (FLS. 21),

-         attività di assistenza sanitaria di base (FLS. 21),

-         l’assistenza specialistica territoriale (già discussa sopra STS. 21),

-         l’assistenza residenziale e semiresidenziale (STS.24),

-         istituti e centri di riabilitazione ex art. 26 L. 833/78 (RIA.11)

-         assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro (numero di lavoratori controllati) (FLS.18),

-          Pronto soccorso (ricoverati/non ricoverati), ospedalizzazione domiciliare (nuovi pazienti/ pazienti già in trattamento/pazienti dimessi)  (HSP.24)

 

Osservatori regionali  e  dati epidemiologici dalla periferia

I dati degli osservatori epidemiologici  regionali non arrivano al Ministero: ogni osservatorio ha proprie linee e settori di raccolta dati.

I dati epidemiologici sono organizzati dalle regioni con propri sistemi informativi (accessibili via internet attraverso links con il Ministero Sanità.)

Arrivano al Ministero – Dipartimento Prevenzione dalla periferia (regioni, ASL) solo flussi informativi speciali regolati da normativa specifica come i dati sulle malattie infettive che sono disaggregati per sesso e per età.

Conclusioni sulla situazione attuale

-         Vi sono difficoltà presenti nella raccolta dati attuale: i dati spesso risultano incompleti e poco affidabili.

-         non vi è ancora  una precisa indicazione alla periferia (ASL) di raccogliere  dati disaggregati per sesso (ad esempio, attraverso una modifica degli attuali modelli in uso)

-         Non vi è una consuetudine a rappresentare i dati disaggregati anche quando il dato è presente (ad esempio tutti dati che provengono dalle schede di dimissione ospedaliera e che  contengono riferimenti specifici come sesso ed età).

-         Mancano dati epidemiologici  centralizzati; quelli periferici di singole ASL o servizi non sono coordinati e collegati tra loro, né disaggregati per sesso.

 

Proposte operative a breve termine

1. Operare rilevazioni disaggregate per sesso sui dati esistenti

-         flussi informativi speciali (dove non esistenti)

-         SDO

2. Chiedere ai CUP, funzionanti sul territorio nazionale, l’invio di dati per sviluppare l’inter-relazione minima: tipo di prestazione/età/ sesso.

3. Inserire nei modelli ministeriali esistenti la variabile sesso già per l’anno in corso o per il 2001.

4. Stimolare le Regioni e gli Osservatori epidemiologici esistenti  a collegare i sistemi di rilevazione locale mettendo in comune obiettivi ( l’osservazione delle  patologie a più alto impatto tra la popolazione) e  codici di procedure (linee guida ) per la raccolta dei dati, comprendendo in queste la disaggregazione dei dati per sesso in ogni operazione.

5. Collegare queste esigenze di rappresentatività dei dati per la popolazione femminile con le esigenze espresse dal Piano Sanitario Nazionale di adeguamento dei flussi informativi: “ Apposite linee guida saranno emanate al fine di favorire il raccordo dei flussi informativi esistenti con i nuovi modelli di monitoraggio e verifica dei livelli di assistenza”.

In aggiunta

si sono riproposti i temi:

-         la partecipazione alla formulazione delle  linee guida su protocolli diagnostici e di intervento

-         la esplorazione della normativa comunitaria in materia di sperimentazione dei farmaci.

 

 

Sintesi Riunione 7.6. 2000 

Agenzia per i Servizi Sanitari Regionali

 

 Incontro con il dr. Roberto Grilli, 

responsabile del Programma Nazionale Linee Guida 

 

A: L'agenzia svolge essenzialmente tre filoni di attività:
    1. produzione di linee guida facendo riferimento alle migliori già esistenti; in questo ambito ha messo in piedi un gruppo di lavoro sulla cardiologia con un pull di cardiologi indicati dalle varie organizzazioni di categoria tutti maschi!  (In merito forse Elvira ricorda qualcosa di più io non ho appunti).
    2. Implementazione delle linee guida di buon livello già predisposte, ma non messe in pratica, individuando le difficoltà, resistenze, ostacoli alla loro messa in pratica.
    3. Produzione di "Documenti di Indirizzo" per la valutazione dei servizi.
 
B. Possibile interazione con il nostro gruppo di lavoro.
    Sono stati individuati due possibili livelli di interazione con il nostro gruppo di lavoro:
    1. Attivazione di un canale di comunicazione tra noi e l'Agenzia - consultazione on-line , con segnalazione da parte nostra di alcuni problemi, spunti da tener presente in relazione al genere.
    2. Fornire i nostri rapporti di ricerca e sintetizzare parte del nostro lavoro, sottolineando alcuni messaggi importanti da inviare ai servizi, alle Agenzie Regionali; Il nostro lavoro potrebbe in sostanza assumere la forma di uno dei Documenti di Indirizzo che l'Agenzia produce ed invia ai servizi, Agenzie.
 
Quindi, in questi due modi, il gruppo riuscirebbe ad influire nella produzione delle Linee Guida senza che tale ruolo venga formalizzato e reso esplicito formalmente, il che può evitare complicazioni burocratiche o competitive ed accelerare i tempi che come sappiamo sono molto stretti e forse anche imprevedibili data l'instabilità politica.
I Documenti sono generalmente articolati in 4 capitoli: Informazione raccolta dati dai servizi; Informazione offerte; Diagnosi; Trattamenti.
 

 

Lettera del  20.7.2000

Gentile dottor Grilli,

 
Ho avuto una ultima riunione con il gruppo di lavoro presso il  Ministero Pari Opportunità il giorno 11 luglio.
Abbiamo discusso ampiamente la proposta di preparare un Report del nostro lavoro come "Documento di indirizzo alla Valutazione dei Servizi", così come era venuto fuori nel nostro incontro del 7 giugno.
Credo quindi che questa proposta sia realizzabile, anche se richiederà una revisione del materiale finora prodotto, per sistemarlo insieme intorno a uno o più focus, utili soprattutto agli operatori dei servizi ed alla loro pratica.
Abbiamo anche visionato il materiale on line sulla diagnosi oncologica, che sicuramente ci ha dato degli spunti interessanti  su come organizzare il nostro materiale.
 
Il gruppo mi ha chiesto comunque di potere avere una precisazione sulle caratteristiche del lavoro richiesto per il tipo di documento  cui è destinato, una precisazione sul  tipo di diffusione, ed infine qualche dettaglio sui tempi di consegna del materiale.
 
Questa richiesta del gruppo, che, come lei sa,  è formato da professioniste affermate, è ben comprensibile perchè è dettato dalla assoluta necessità di alcune ( le più sovraccaricate di impegni e compiti istituzionali) di selezionare il lavoro da svolgere ( che è fatto finora tutto in modo volontaristico) e di garantire che quanto prodotto possa servire realmente a sviluppare attenzione alla tematica sulla differenza di genere.
Se ha già letto il nostro Report ( un breve summary del lavoro per il Ministro Bellillo), che comunque le rinvio, avrei piacere di avere un suo commento e qualche suggerimento anche in relazione al Documento che dovremo preparare.
La saluto cordialmente e aspetto sue notizie
Elvira Reale
Centro Prevenzione Salute Mentale Donna
ASL Napoli1
via Pia 25 - 80126 Napoli
 

Lettera del 5 settembre 2000

 

Gent.ma Dr.ssa Reale,
 
la ringrazio per il messaggio e volentieri confermo a Lei ed alle altre Colleghe del Gruppo di Lavoro l'interesse di questa Agenzia per un documento che, a partire dal lavoro che avete già realizzato, contenga indicazioni pratiche per i servizi e gli operatori su come affrontare la specificità femminile nell'ambito della assistenza sanitaria. Questo documento potrebbe essere presentato nell'ambito dei Documenti di Indirizzo alla Valutazione dei Servizi, uno degli strumenti informativi del Programma Nazionale linee-guida, che hanno lo scopo di segnalare ai servizi problemi rilevanti della pratica clinica, indicare possibili metodi e strumenti per affrontarli, identificare indicatori utili a monitorarli in modo costante.
Relativamente ai tempi di realizzazione, credo che la soluzione ottimale sia poter avere, per la fine di settembre, un draft preliminare da discutere insieme e da finalizzare per la fine di ottobre.
Mi faccia sapere se questi tempi sono realistici, considerati gli altri impegni che certamente Lei e le altre componenti del Gruppo avete.
La saluto cordialmente e la ringrazio nuovamente per la disponibilità alla collaborazione.
 
Roberto Grilli